Piume d'Ottone - la Cittadella degli Scrittori

Posts written by Sil_Fanwork

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    DACULA
    Bram Stoker//Feltrinellixxx PAGG
    Drammatico
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    “State a sentirli, i figli della notte! Questa è la loro musica!” “Basta l’inizio: con questo Jonathan Harker, procuratore legale in quel di Exeter, che arriva in Transilvania, e si trova immediatamente avvolto in un clima di mistero e di scongiuri, fino a che di notte, tra lontani lupi che ululano e cavalli dalle narici infuocate, arriva in un castello dove un signore vestito di nero, dagli occhi troppo rossi e dai denti troppo bianchi… e il gioco è fatto! Impossibile uscire da quel clima, impossibile allentare la tensione, e non seguire con ansia partecipe la sorte di quei personaggi. Perché –bene o male – questo dandy dalla tetra figura ci attira e ci spaventa al tempo stesso (come tutto ciò che è peccato o che ci fa ingrassare); perché Mina diventa l’oggetto di tutte le nostre preoccupazioni; perché del professor Van Helsing sposiamo l’indefessa fede nell’inconoscibile e nel mistero, e la sua integerrima crociata contro il Maligno; perché la schermaglia tra Dracula che architetta il suo ritorno a casa e gli altri che ne svelano a una a una le mosse finisce con l’appassionarci e con il coinvolgerci come per una partita a scacchi; fino allo strepitoso finale, quando le tre diverse pattuglie dei ‘cacciatori’ convergono – con un ritmo che ricorda quasi lo stretto di una fuga per organo o l’‘arrivano i nostri’ dei migliori film western – a sbarrare al Vampiro la strada verso il castello della sua sicurezza.” (dalla Prefazione di Luigi Lunari)
    Il Mio Commento
    Qualcuno non conosce Dracula di Bram Stoker? Impossibile. È uno dei libri più famosi del panorama letterario e, per molti, il primo a cui si guarda quando si parla di vampiri. Tutti noi conosciamo la trama, dell'incontro con il famoso Conte Dracula e di Jonathan che, inizialmente, non crede alle superstizioni del villaggio vicino al castello. Per molto tempo non si saprà nulla del destino dell'avvocato, visto che Bram Stroker decide di spostare l'attenzione del lettore in Inghilterra, dove il resto del mondo sta andando avanti all'insaputa di quello che accade in Transilvania.

    Mina, fidanzata di Jonathan, è in attesa del suo ritorno e si scopre quello che succede a lei ed alla sua amica Lucy attraverso alle sue pagine di diaro. Dall'arrivo della nave con il capitano morto e legato al timone all'improvvisa malattia di Lucy, Bram Stroker ci lancia indizi uno dietro l'altro per dirci dell'arrivo del Conte e delle sue azioni - la vampirizzazione di Lucy, quella di Mina e la sua sconfitta e morte per mano di Jonathan e Quincey. Una morte che lascia un po' l'amaro in bocca, visto il sorriso sollevato con cui abbandona il mondo mortale.

    Bram Stoker ci fornisce un libro che dovrebbe lasciarti tanta suspence, farti saltare ad ogni scoperta e generare più e più volte dubbi e curiosità su quello che succederà. Per me non è stato assolutamente così: ho odiato l'impostazione del romanzo, le cui premesse erano (e sono tutt'ora) ottime. Il formato epistolare ti lascia un amaro in bocca fastidioso, di quelli che non risolvi nemmeno prendendo in mano le numerose rivisitazioni e i numerosi film usciti negli anni. Anche se Stoker dissemina "Dracula" di indizi per portare il lettore a capire, il tutto passa dal solo punto di vista di chi scrive il diario o la lettera. Non vediamo mai un punto di vista dei presenti di quella stessa situazione, cosa che mi porta a chiedermi se i pensieri e le sensazioni che provano siano uguali o meno.

    Per chi ama il romanzo epistolare, questo sarà sicuramente uno dei libri da mettere nella sua libreria, ma per me è stato un parto molto lungo e difficile da superare. Se non fosse stato per la mia testardaggine, non sarei mai arrivata a finirlo.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    ROMEO E GIULIETTA
    W. ShakespeareSalvatore QuasimodoOscar Mondadorixxx PAGG
    Sceneggiatura
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    Quando lo sguardo di Romeo incrocia quello della dolce Giulietta, è amore a prima vista. Un sentimento purissimo e incrollabile, ma proibito perché le loro famiglie sono mortalmente nemiche. Il destino fa di tutto per separarli, e solo l’ombra della notte permette l’incontro dei due giovani amanti. Un attimo di paradiso, ma il destino è avverso. Romeo e Giulietta, la più celebre e la più amata tra le opere di Shakespeare, mette in scena la lotta tra le ragioni dell’odio e quelle dell’amore, il drammatico conflitto tra le generazioni e il contrasto tra l’appassionata consapevolezza dell’amore e l’inesorabile concatenarsi delle circostanze funeste.
    Il Mio Commento
    Una delle tragedie più famose che sia arrivata ai giorni nostri. Tutti, in un modo o nell’altro, conosciamo le vicende di Romeo e della sua Giulietta e del loro amore impossibile, ostacolato dalla famiglia.
    Ho avuto modo di studiare la sceneggiatura in Letteratura alle superiori e poi di leggerla - con testo originali a fronte - per mia cultura personale, quindi mi sono trovata ad affrontare questa opera in contesti e con occhi diversi.
    A livello scolastico, mi sono trovata ad odiarla un po’: chi non odia i libri che ti vengono imposti dagli insegnanti? In casi eccezionali, possono piacere; in altri un po’ meno. Io ho odiato Romeo e Giulietta, ma ho amato il modo in cui l’insegnante si infervorava nello spiegare quello che Giuletta rappresentava: una donna innamorata che non voleva in alcun modo rinunciare al suo amore e che non era disposta a vivere nell’ombra. Tutt’ora vedo in Giulietta questo, quasi una donna moderna che non accetta di seguire le scelte della famiglia.
    Ma qui direte: cliché non ne abbiamo? Shakespeare è il re dei cliché! Lui li ha inventati e tutte le sue opere ne sono pieni. Questo non rende la sceneggiatura detestabile, perché con incredibile maestria è riuscito a creare un’opera di base che ti fa addirittura amare il cliché. Dopo tutto, il problema non è il cliché in sé, ma il modo in cui viene gestito.
    A distanza di anni dal mio approccio scolastico, e poi dalle lettura leggera e senza secondi fini, posso dire che Romeo e Giulietta è ancora una delle mie opere teatrali preferite, al punto da amare il cliché che ne è nato più di ogni altro.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
  3. .
    IDI DI MARZO
    V.M. Manfredi//Oscar Mondadorixxx PAGG
    Storico
    PsRf94M
    Roma, inizi di marzo del 44 a.C. Caio Giulio Cesare, il pontefice massimo, il dittatore perpetuo, l'invincibile capo militare che ha assoggettato il mondo alla legge romana, è un uomo di cinquantasei anni, solo in apparenza nel pieno della sua prestanza fisica e psichica. In realtà è stanco e malato, una belva fiaccata e rinchiusa nella gabbia dei propri incubi spaventosi. La missione di cui si sente investito - chiudere la sanguinosa stagione delle guerre fratricide, riconciliare le fazioni, salvare il mondo e la civiltà di Roma vacilla paurosamente sotto i colpi dei complotti di palazzo, orditi da chi vede in lui il tiranno efferato, colpevole, dopo lo strappo del Rubicone, di aver messo per sempre fine alla libertà della repubblica. Cesare è come paralizzato, incapace di reggere sulle spalle il peso di un potere immenso e cerca rifugio nella preparazione dell'ennesima campagna bellica, quella contro i Parti. Ma la logica politica della congiura definitiva incalza implacabile e neppure il sacrificio eroico di Publio Sestio, il più fedele legionario di Cesare, compagno di mille battaglie, che si lancia lungo le strade che portano a Roma in una spasmodica corsa contro il tempo per tentare di salvargli la vita, né la cura devota e amorevole della moglie Calpurnia, le attenzioni dell'amante Servilia e del medico Antistio riusciranno a disinnescarla. I presagi si compiranno, le Idi di marzo deflagreranno e il mondo non sarà più lo stesso.
    Il Mio Commento
    Ho sempre avuto una passione particolare per i romanzi storici e per Valerio Massimo Manfredi, e fra i suoi libri questo è quello che mi ha stupito di più sotto molti punti di vista.
    “Idi di Marzo” ripercorre i giorni precedenti alla congiura di Bruto ed all’uccisione di Giulio Cesare, mescolando personaggi reali e di fantasia in un thriller politico che ti tiene con il fiato sospeso fino all’ultimo istante. Benché tutti sappiamo come vada a finire la vicenda, ormai potremmo narrare a memoria i nostri testi di storia, il genio di Manfredi porta alla luce dettagli che l’oggettività storica non ti fa valutare: sentimenti, ripensamenti, dubbi, umanità e valori che hanno spinto tutti i protagonisti della vicenda a percorrere questa strada. Con maestria ricrea ambienti e situazioni, gli spostamenti ed i dettagli dell’Antica Roma che ti fanno immergere nel romanzo e viverlo come se fossi lì, in quel momento storico così importante.
    Nella mia avventura attraverso queste pagine sono rimasta affascinata dal ritratto che l’autore fa di Cesare: ormai cinquantasettene, sono passati i tempi delle campagne militari, ma lui si appresta ad organizzare un’altra – quella contro i Parti; non vuole più restare a Roma, perché è la città che lo sta uccidendo. Nella mia testa, ho interpretato questo pensiero di Cesare come la consapevolezza che qualcuno stesse organizzando la congiura e fosse pronto ad ucciderlo. È un uomo stanco e malato, con crisi di epilessia che lo colgono anche nel pieno della notte; non sa più di chi fidarsi ed i fantasmi del passato continuano a tormentarlo. È si dimostra essere sempre più umano e meno “tiranno perpetuo”, ponendosi dubbi che lo portano a pensare che un’altra campagna militare si l’unica soluzione – meglio morire in battaglia, che essere pugnalato alle spalle. Ci sono poche persone di cui si fida, non lo ammette direttamente ma lo fa capire dalle sue parole e dai suoi gesti; eppure è un uomo che si è disfatto della guardia ispanica e gira per le strade di Roma, dicendo che sono i tiranni quelli che vanno in giro con la guardia del corpo, e che lui può girare sicuro le vie di Roma perché è il popolo che lo protegge.
    Nonostante sappia , o meglio, dubiti di quello che sta per succedere, va avanti con la sua vita ed affronta ciò che deve venire a testa alta.
    Manfredi, oltre a Cesare, ha prestato attenzione anche a due personaggi femminili che ho rivalutato e di cui mi sono innamorata: Calpurnia e Servilia.
    Calpurnia, poco più che trentenne, è la sposa di Cesare; non può dargli figli e questo aumenta il suo odio verso Cleopatra, stanziata a Roma con il figlio di Cesare. Eppure non si lascia abbattere dal tradimento ed affronta la tempesta a testa alta e sostiene Cesare come meglio può, aiutando Antistio e Silio a risollevarlo dopo le crisi epilettiche. Cerca in tutti i modi di tendergli una mano, aiutarlo là dove può, sebbene Cesare sia un uomo testardo e non incline ad accettare aiuti.
    Servilia è sorella di Catone, madre di Bruto, innamorata da anni di Cesare; si trova fra due precipizi e due scelte incredibilmente difficili: aiutare uno significherebbe la morte dell’altro; questo è un peso enorme per lei, ma affronta la situazione di petto e cerca Cesare, avvisandolo in modo criptico di quello che sta per succedere. Come Cesare, non crede agli dèi, ma lancia un messaggio dove Cesare “dovrebbe ascoltare i segni che gli dèi gli lanciano”. Tutto questo lo fa sfuggendo ai controlli del figlio, che la voleva rinchiusa in casa e senza contatti con Cesare.

    È sicuramente stata una lettura lunga e difficile, soprattutto nei momenti di stallo, ma ho apprezzato particolarmente questa nuova visuale sul passato.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    Uomini che odiano le donne
    Stieg LarssonCarmen Giorgetti CimaMarsilioxxx PAGG
    Thriller
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    Sono passati molti anni da quando Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l'invio di un dono anonimo riapre la vicenda, un rito che si ripete puntuale e risveglia l'inquietudine di un enigma mai risolto. Ormai molto vecchio, Henrik Vanger decide di tentare per l'ultima volta di fare luce sul mistero che ha segnato tutta la sua vita. L'incarico di cercare la verità è affidato a Mikael Blomkvist: quarantenne di gran fascino, Blomkvist è il giornalista di successo che guida la rivista Millennium, specializzata in reportage di denuncia sulla corruzione e gli affari loschi del mondo imprenditoriale. Sulle coste del Mar Baltico, con l'aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker, indimenticabile protagonista femminile al suo fianco ribelle e inquieta, Blomkvist indaga a fondo la storia della famiglia Vanger. E più scava, più le scoperte sono spaventose.
    Il Mio Commento
    Ho affrontato una delle mie sfide più difficile: leggere un romanzo thriller. Io non sono proprio per i crimini, per le investigazioni e per tutto quello che gira intorno alla scoperta del serial killer di turno.
    La mia recensione, quindi, parte da questo presupposto e dalla fatica che faccio a digerire questi libri.
    Parto commentando l'autore: Stieg Larsson è un genio! Ha uno stile diretto e semplice, che non ti appesantisce la lettura e che ti aiuta a scorrere pagina dopo pagina senza troppe difficoltà. Posso dire che sia uno dei migliori autori in cui sono incappata fino ad ora. Però! Non sono riuscita ad apprezzare la storia, nonostante il suo stile ed i personaggi molto interessanti e ben caratterizzati; è stata dura arrivare alla fine perché, non essendo il mio genere, non sono riuscita a farmi trasportare abbastanza dall'autore e dal suo stile - e mi dispiace perché questa è una mia mancanza.
    Posso dire, però, che per gli amanti del genere è un must: averlo nella propria libreria - o sul proprio e-reader - vi spingerà a leggerlo senza problemi e vi coinvolgerà alla grande.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    LA TOMBA DI ALESSANDRO - L'ENIGMA
    Manfredi///Mondadorixxx PAGG
    Saggio
    ScJEc6O
    La storia della tomba di Alessandro è la storia di un'avventura. Districare le infinite leggende dai fatti, interpretare le fonti storiche, lacunose e contraddittorie, addentrarsi nel mito equivale a muoversi verso "una meta enigmatica e sfuggente come i miraggi del deserto". Con l'affermarsi del cristianesimo, infatti, il sepolcro di Alessandro, eretto nella città che portava il suo nome e oggetto di venerazione e visite continue per sette lunghi secoli, in pochi anni cadde nell'oblio. Forse per cause naturali o eventi bellici, forse per una sorta di damnatio memoriae, forse per tutte queste ragioni insieme, di esso si perse ogni traccia. Tuttavia su Alessandria continuò ad aleggiare il fantasma del suo fondatore, che riprese vigore a partire dalla campagna napoleonica in Egitto, da quando cioè molti archeologi e una serie di avventurieri e cacciatori di tesori, ma anche tante persone comuni, si sono cimentati nell'impresa di ritrovare il corpo del più grande condottiero di tutti i tempi. Inseguendo un mito e un'illusione sorti con la morte stessa dell'eroe invincibile, del giovane dal carisma ineguagliabile, incarnazione dello splendore e della ferocia e delle diverse contraddizioni del genere umano. "L'illusione che, qualora arrivassimo un giorno e per assurdo a toccarlo, potremmo, chissà, finalmente capire."
    Valerio Massimo Manfredi, che del profilo e delle gesta di Alessandro il Grande ha saputo incidere un'immagine vivida e folgorante nella sua trilogia Aléxandros, ci conduce in questo viaggio nel cuore dell'enigma unendo l'esperienza e la competenza dell'archeologo alla narrazione coinvolgente e appassionata del grande romanziere, mostrandoci luoghi e reperti dell'antichità per ricostruire su di essi un mondo brulicante di vita, di sterminata ambizione e grandi sogni.
    Il Mio Commento
    “La storia della tomba di Alessandro è la storia di un’avventura. Districare le infinite leggende dai fatti, interpretare le fonti storiche, lacunose e contraddittorie, addentrarsi nel mito equivale a muoversi verso una meta enigmatica e sfuggente come i miraggi del deserto.”

    Così è descritto il saggio di Valerio Massimo Manfredi; la tomba di Alessandro Magno è uno dei misteri dell’antichità, sparita nel nulla dopo l’avvento del Cristianesimo.
    Manfredi affronta questo argomento come archeologo e narratore, già ampiamente sperimentato attraverso la famosa trilogia Alexandros. Racconta la leggenda di Alessandro, dalla sua nascita fino al morte, ripercorrendo tutto con l’occhio di un archeologo. E va oltre, fino a quando la campagna napoleonica in Egitto non riporta in auge il ricordo del più grande condottiero del mondo antico.

    Per essere un saggio, devo dire che mi è piaciuto in modo particolare - io non essendo molto appassionata di questo genere di libri. Ma la penna di Valerio Massimo Manfredi rende avvincente il saggio come se fosse parte integrante del romanzo "Alexandros - La trilogia".
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    LEZIONI DI SEDUZIONE
    Emma WildesA. GasbarroLeggereditorexxx PAGG
    Erotico
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    Londra 1850. Fra gli scaffali polverosi di una libreria, Brianna scopre un libro scandaloso che farebbe bene a non prendere, pieno di parole che una dama come lei non dovrebbe nemmeno pronunciare. Ma la curiosità è femmina, e Brianna intravede fra quelle pagine la possibilità di dare una veste nuova alla sua vita e al suo matrimonio. È sposata con Colton Northfield, un aristocratico influente e irresistibile, ma freddo e fin troppo rispettoso... I consigli di una cortigiana come lady Rothburg sono ciò che le serve per far innamorare suo marito, e lei è disposta a seguirli alla lettera pur di trasformarsi in una donna coraggiosa e sensuale, una maestra del piacere. Capitolo dopo capitolo, guidata dalla voce audace e senza scrupoli dell’irriverente scrittrice, Brianna scoprirà cosa significa essere una vera donna, svelando nuovi aspetti della propria personalità.
    Il Mio Commento
    Sfacciato, irriverente e comicamente ironco.
    Ho trovato questo nel libro di Emma Wildes, mentre sfogliavo le pagine alla ricerca di un romanzo erotico che mi attirasse davvero. Ed ecco che “Lezioni di Seduzione” ha dato quello che cercavo: sesso ce n’è, ma niente di buttato a caso per il gusto dello scandalo; i personaggi sono ben costruiti e la loro collocazione nel 1850 li rende, in alcuni casi, quasi moderni ai nostri occhi. Eppure la loro esuberanza, la loro spontaneità e, a volte, anche la stupidità, li rende incredibilmente reali e perfetti per appartenere al loro contesto storico.
    La mia attenzione si è calamitata immediatamente sul secondo dei fratelli Northfield: Damian. Fra tutti personaggi che vengono presentati, è l'unico che non sembra avere alcun interesse amoroso o sessuale, che vive solo ed esclusivamente per il suo lavoro di spia per la corona inglese. È in lui che ho visto di più questa ironia ed irriverenza, che ad un certo punto della storia lo porta a dire - in modo sfacciato - a Brianna di mettere al mondo un erede maschio, così da non essere ancora più lontano dalle responsabilità della famiglia. In modo diverso da Robert, che nella sua vita da liberitno vuole ad ogni costo rimanere libero e non legarsi a nessuno.
    Norton, invece, è il classico marito innamorato perso di sua moglie. Ma diventa talmente stupido da sospettare di sua moglie e, per citare Brianna, essere incredibilmente stupido da non chiedere dove ha imparato certe cose.
    Infine rimane Brianna, che fra tutte le protagoniste incontrate in questo genere di romanzi è quella che mi ha stupido di più. Ben caratterizzata per il suo ruolo di neosposina vittoriana, totalmente innamorata di suo marito, ma abbastanza disinibita da prendere il libro di lady Rothburg e seguire alla lettera ciò che consiglia per tenere vivo l'interessse e il desiderio del marito. Non senza imbarazzo, al punto da esprimere i suoi dubbi alle migliori amiche per ricevere critiche e - ad un certo putno - anche interesse. È sicuramente una lettura che mi sento di consigliare a chi si vuole avvicinare a questo genere o a chi non trova qualcosa di interessante. Non potrete fare a meno di amare ogni singolo personaggio.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    IL GIOVANE HOLDEN
    J.D. SalingerMatteo ColomboEinaudixxx PAGG
    Romanzo di formazione
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    Sono passati più di sessant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a "exemplum vitae", e ciò ne ha decretato l'immenso successo che dura tuttora.
    Il Mio Commento
    Ci tengo a fare una piccola premessa: questo libro lo lessi fra la terza media e la prima superiore per richiesta scolastica, quindi rientra a prescindere fra i libri più odiati della mia vita da lettrice. Quello che scrivo è un parere molto soggettivo e quindi non va preso alla lettera, non sopportando molto del protagonista e dei personaggi che gli gravitano attorno.


    Come in tutti i romanzi di formazione, il tema principale della storia è proprio l’evoluzione del protagonista verso la maturità e/o l’età adulta. In questo caso, Holden si trova quasi costretto a raggiungere questa maturità dopo l’espulsione da scuola per non aver raggiunto i risultati richiesti. Nel caso di “Il giovane Holden”, però, ho trovato ben poca crescita in lui: all’inizio del libro troviamo Holden ancora acerbo e lo troviamo così anche alla fine, benché venga accennato solo alla fine come abbia accettato uno dei consigli dei suoi vecchi compagni di scuola.
    Holden si dimostra un adolescente arrabbiato con il mondo, con i suoi pregiudizi e le sue visione, e rimane tale anche alla fine del libro, scegliendo di non fuggire solo per non trascinare la sorella minore con sé.
    Mi soffermo molto su Holden perché è di lui che sappiamo praticamente tutto, dai pensieri alle emozioni; gli altri personaggi sono dei satelliti che gli ruotano attorno ed agiscono, negli occhi di Holden, come “accendino” per la sua rabbia e la sua frustrazione. Per quante volte gli venga fatta una ramanzina, che lo fa infuriare o meno, l’unico vero personaggio che da una mano è Phoebe; o per essere più precisi, è l’unico personaggio che Holden decide di ascoltare e di non vedere alcun doppio fine nei suoi gesti, o di soffermarsi su pregiudizi infondati.


    Probabilmente avendo avuto un’adolescenza completamente differente da quella di Holden – non ho mai provato rabbia verso adulti o verso il mondo – non riesco a trovare un solo punto della sua caratterizzazione che possa essere elogiata o apprezzata. Anche nel finale, non lo vedo per nulla maturato, dandomi l’impressione che si sia arreso al mondo ed abbia “accettato” di reprimersi piuttosto che evolvere.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
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    UP!

    Aggiunta fic "How to (not) ask for an Alpha" e cambiata la grafica + link ai social <3
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    Per me Lisa ha un Luxray e, visto che mi fa non poca paura, anche Zapdos.

    EDIT: per Xiangling ci vedo bene un Growlithe ❤️

    Secondo voi che Pokémon ha Xingqiu?
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    [QUOTE=Alasse_Schwarz,15/10/2020, 11:08 ?t=61887644#entry447599851]
    CITAZIONE (LaSil88 @ 15/10/2020, 11:05) 
    Weeeeiii <3 YOU BETTER WRITE A LOT, WOMAN!! *punta dito accusatore*

    Ovvio che sì!! Non scrivo da troppo tempo 🙈🙈🙈
    La long la sto editando, ma devo aggiungere la componente Omegaverse - lol, muoio già al solo pensiero delle sfighe che avrà Isaac 🤣🤣
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    MUOIOOOOOO!!

    Voglio fare la pazzia ♥️
    Partecipo in modalità libera, ma visto che ho in mano una long soulmate che si adatta un sacco ad uno dei prompt di Kaos, partecipo anche per la Lega Longfic 🤩🤩
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    CITAZIONE (Alasse_Schwarz @ 17/6/2020, 21:05) 
    Amore etero? TU? Comunque sì, l'interpretazione è libera, e ha senso come lo hai interpretato tu!

    ERRATA CORRIGE!! ERRATA CORRIGE!
    La N ha deciso di non apparire. La tastiera mi ha tradito! Io che scrivo qualcosa di etero? Cioè... schifo pure Napoleone con MC, nonostante sia l'unica ship con MC ad avere senso in IkeVamp. :'D
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    *apre la porta*
    Chi sono io per non cadere nella tentazione di un'altra challenge? <3
    Consideratemi dei vostri!
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    Mi è venuto un dubbio durante il brainstorming.
    Il Non ti scordar di me ha il significato "amore eterno"; io l'ho interpretato letteralmente come amore etero, perché due ship su tre sono coppie di vampiri. Va bene così o bisogna intenderlo come il "e vissero felici e contenti"?
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    Partecipo anch'io <3
    Qualcosa butterò fuori!
34 replies since 14/4/2019
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