I giorni della merla sono ormai appena passati, e noi siamo entrati in quel mese che porta un po’ per tutti l’idea di amore, la relazione di coppia; piuttosto che la bellezza di essere felicemente single, eh, noi non sindachiamo!

Stiamo parlando, naturalmente, di febbraio, e come sempre andiamo a riproporvi la nostra challenge mensile, quella che darà il tema più o meno a tutto il periodo, ovvero il Fluffuary!

Cos’è il Fluffuary? E’ il mese dedicato alle storie fluff, quindi tutte le cose belle, carine, coccolose, cute! I primi incontri da film romantici, le scene davanti a un bel caffè, gli ostacoli comici ma facilmente superabili e, soprattutto, poco dolorosi. O quanto meno non troppo, conosciamo la nostra utenza – e i nostri staffer – abbastanza da sapere che un pizzico di angst ci sarà sempre!

Poi potete condire il fluff come più vi piace: azione, mistero, fantasy! Sbizzarritevi, e noi apprezzeremo sicuramente!

Vi lasciamo una serie di prompt per aiutarvi a iniziare la vostra storia, o quanto meno ad avere un’idea, ma non siete assolutamente obbligati ad usarli! E’ più un suggerimento! Trovate in questo elenco prompt di vario genere, dalla citazione all’immagine, e sentitevi anche liberi di utilizzarne anche più di uno nella stessa storia!

🕸 Il tema è, ovviamente, il "romantico"; certo, non pretendiamo solo quello nelle vostre storie, quindi sentitevi liberissim* di unire più generi.

🕸 Per partecipare dovrete leggere e seguire il regolamento per la partecipazione a Run, Contest e Challenge del nostro forum;

🕸 Per postare le vostre storie su Piume d'Ottone vi preghiamo di leggere e seguire il Regolamento per la pubblicazione delle storie;

🕸 Perché le vostre storie vengano contate come partecipanti andranno linkate qui in seguito al bando, tutte nello stesso post (come per le run) e che nella storia sia presente la dicitura "Questa storia partecipa allo Spooktober del forum Piume d'Ottone";

🕸 Possono partecipare drabble (minimo 90, massimo 110 parole), flashfic (minimo 150, massimo 500 parole), one shot (storie autoconclusive dalle 501 parole in su), mini-long e longfic.

🕸 Sono ammesse raccolte con le storie che scriverete;

🕸 Sono ammessi tutti i fandom e le originali;

🕸 Ammessi tutti i rating e i generi, tranne ciò che viola i regolamenti del circuito e quello specifico di Piume d'Ottone. Ovviamente nei limiti concessi dal tema della challenge;

🕸 Ammesse storie pubblicate su siti come EFP, AO3, Fanfiction.net, e Writer's Wing e storie pubblicate su forum o blog personali a patto che lo staff possa controllarle;

🕸 Vietate le storie pubblicate su Wattpad poiché lo staff non può controllare che rispettino il numero di parole richiesto;

🕸 Ammesso - e suggerito - il crossposting con altre iniziative;

🕸 Assolutamente vietato l’italiano non corretto: il beta è approvato e caldamente consigliato (gli errori di battitura e i refusi capitano, ma non accetteremo storie poco curate)

Questa iniziativa partecipa al Mercato della Cittadella!

Di seguito gli Aeris che potete guadagnare partecipando a questa iniziativa!

Farhad nasce a Kabul nel 1986, ultimo di sei fratelli. Suo padre è un generale dell’esercito di Mohammad Najibullah Ahmadzai, il quarto e ultimo presidente della Repubblica Democratica dell’Afghanistan. Ma, con la presa del potere da parte dei mujaheddin, nel 1992, le cose cambiano. Solo rinnegando il passato e diventando un mujahed, il padre di Farhad avrà salva la vita. Da quel momento l’esistenza del giovane Farhad cambia radicalmente. La sua famiglia si trasferisce in una grande casa, presidiata dagli uomini della scorta. È a loro che Farhad chiede in prestito le armi, per i suoi giochi di bambino. Quello che sogna è un futuro da combattente, alla testa di un manipolo di uomini. Sparare, uccidere, avere potere e ricchezza: non c’è nulla che desideri di più. Ma le cose sono destinate a mutare ancora. Quando i talebani strappano il potere ai mujaheddin, la sua famiglia cade in disgrazia. Mentre suo padre si trova in prigione, Farhad conosce la fame, la miseria, l’indottrinamento forzato all’Islam. Condotto allo stadio, viene costretto ad assistere alle lapidazioni del venerdì, le punizioni per gli infedeli, coloro che trasgrediscono le leggi del fondamentalismo. Sarebbe facile cedere all’imbarbarimento, credere a ciò che viene inculcato, diventare come coloro che professano la pace, alimentando la guerra. Ma se fosse possibile un destino diverso? Si può attraversare l’inferno e uscirne redenti?
Da guerriero islamista a dialogatore per la pace, attraverso questo libro possente e drammatico Farhad Bitani offre al mondo il vero volto dell’Afghanistan, raccontando in maniera vivida la guerra civile, la violenza gratuita, le perversioni del potere e l’uso della religione come strumento politico.

(trama tratta da Amazon)

Non è facile scrivere una recensione a un libro del genere; non perché non mi sia piaciuto, né perché io l'abbia trovato banale. Tutto il contrario, in realtà, e mi piacerebbe riuscire a trasmettere con le parole tutto quello che questo libro mi ha fatto provare.

Quando ripenso a questo libro, la prima parola che mi viene in mente è lacrime: ne ho versate tantissime, dall'inizio alla fine. Sia per alcuni momenti felici, sia pensando a tutti quei momenti terribili che Farhad, e tanti altri come lui, hanno dovuto subire, soprattutto per quest'ultimo motivo.

Le descrizioni del libro sono state per me come pugnalate dritte al cuore: poche parole precise, piene di emozioni e vibranti, che mi hanno aiutato a capire un pochino la cultura di quel popolo, ma soprattutto la situazione che sta vivendo dagli Anni Novanta e su cui io vedo tanto silenzio nella realtà attorno a me. È stato un libro che mi ha informato molto, che mi ha fatto vedere e comprendere cose che neanche pensavo potessi capire.

Non sono sicura che rileggerò mai questo libro. Ma le emozioni che mi ha fatto provare le porterò sempre con me.