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[LIBRO, Romanzo di Formazione] Il giovane HoldenJ.D. Salinger

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  1. Sil_Fanwork
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    IL GIOVANE HOLDEN
    J.D. SalingerMatteo ColomboEinaudixxx PAGG
    Romanzo di formazione
    1FcpnUM]
    Sono passati più di sessant'anni da quando è stato scritto, ma continuiamo a vederlo, Holden Caufield, con quell'aria scocciata, insofferente alle ipocrisie e al conformismo, lui e tutto quello che gli è cascato addosso dal giorno in cui lasciò l'Istituto Pencey con una bocciatura in tasca e nessuna voglia di farlo sapere ai suoi. La trama è tutta qui, narrata da quella voce spiccia e senza fronzoli. Ma sono i suoi pensieri, il suo umore rabbioso, ad andare in scena. Perché è arrabbiato Holden? Poiché non lo si sa con precisione, ciascuno vi ha letto la propria rabbia, ha assunto il protagonista a "exemplum vitae", e ciò ne ha decretato l'immenso successo che dura tuttora.
    Il Mio Commento
    Ci tengo a fare una piccola premessa: questo libro lo lessi fra la terza media e la prima superiore per richiesta scolastica, quindi rientra a prescindere fra i libri più odiati della mia vita da lettrice. Quello che scrivo è un parere molto soggettivo e quindi non va preso alla lettera, non sopportando molto del protagonista e dei personaggi che gli gravitano attorno.


    Come in tutti i romanzi di formazione, il tema principale della storia è proprio l’evoluzione del protagonista verso la maturità e/o l’età adulta. In questo caso, Holden si trova quasi costretto a raggiungere questa maturità dopo l’espulsione da scuola per non aver raggiunto i risultati richiesti. Nel caso di “Il giovane Holden”, però, ho trovato ben poca crescita in lui: all’inizio del libro troviamo Holden ancora acerbo e lo troviamo così anche alla fine, benché venga accennato solo alla fine come abbia accettato uno dei consigli dei suoi vecchi compagni di scuola.
    Holden si dimostra un adolescente arrabbiato con il mondo, con i suoi pregiudizi e le sue visione, e rimane tale anche alla fine del libro, scegliendo di non fuggire solo per non trascinare la sorella minore con sé.
    Mi soffermo molto su Holden perché è di lui che sappiamo praticamente tutto, dai pensieri alle emozioni; gli altri personaggi sono dei satelliti che gli ruotano attorno ed agiscono, negli occhi di Holden, come “accendino” per la sua rabbia e la sua frustrazione. Per quante volte gli venga fatta una ramanzina, che lo fa infuriare o meno, l’unico vero personaggio che da una mano è Phoebe; o per essere più precisi, è l’unico personaggio che Holden decide di ascoltare e di non vedere alcun doppio fine nei suoi gesti, o di soffermarsi su pregiudizi infondati.


    Probabilmente avendo avuto un’adolescenza completamente differente da quella di Holden – non ho mai provato rabbia verso adulti o verso il mondo – non riesco a trovare un solo punto della sua caratterizzazione che possa essere elogiata o apprezzata. Anche nel finale, non lo vedo per nulla maturato, dandomi l’impressione che si sia arreso al mondo ed abbia “accettato” di reprimersi piuttosto che evolvere.
    :: Good Omens vrs. 2 by Rhydian ; esclusivo per Piume d'Ottone
     
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